Durante una meditazione, chiedendo alla Fonte di Energia Universale e al Maestro Paramansa Yogananda un aiuto per la scelta dei nomi di tre massaggi che negli anni avevo ideato, mi sono arrivati i nomi di queste 3 Divinità indiane. L’India con le sue feste e le sue tradizioni ormai da anni caratterizza la mia vita e quindi ho subito capito che il messaggio era davvero per me e per i miei trattamenti.
In questo articolo ho pensato di raccontarvi qualcosa di più su queste figure così che possiate magari trovare un motivo in più per provare uno dei miei 3 massaggi a loro dedicati e dai loro nomi ispirati. Buona lettura!
Shiva, Parvati e Ganesh insieme formano una Triade Divina che rappresenta l’equilibrio tra distruzione e rigenerazione, energia maschile e femminile, saggezza e fortuna.
La loro presenza e i loro insegnamenti sono fondamentali per comprendere l’essenza dell’induismo e la profondità delle sue tradizioni spirituali.
Shiva è venerato come il Signore distruttore delle illusioni e Re della trasformazione.
È il simbolo del ciclo distruzione-rinascita: per fare spazio al nuovo, infatti, è necessario che il vecchio soccomba. È spesso raffigurato con un tridente (trishula), un tamburo (damaru) e un serpente attorno al collo; il suo terzo occhio, posto al centro della fronte, simboleggia la saggezza e la capacità di vedere oltre l’apparenza delle cose. Shiva può quindi aiutarci a trasformare e purificare le parti di noi che vogliamo lasciare andare e a sollevare il velo di Maya, il velo dell’illusione, demone del Sesto Chakra, per vedere la giusta direziona per la nostra vita, per vedere attraverso il terzo occhio il nostro vero scopo. Shiva è spesso rappresentato anche mentre balla e infatti è anche il Signore della danza (Nataraja): la sua danza cosmica o danza del “Dio dai 3 occhi” (la Tandava) rappresenta la creazione, la conservazione e la distruzione dell’universo. Egli danza nel cuore di ogni essere e la sua danza è beatitudine che dona balsamo alla sofferenza della vita e libera i devoti dal ciclo delle rinascite. La Mahashivaratri, “la grande notte del Signore Shiva”, è la celebrazione più importante per i devoti di Shiva e cade ogni anno tra febbraio e marzo.
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Accanto a Shiva troviamo Parvati, sua consorte e una delle principali dee dell’induismo, rappresentante dell’Energia femminile (Shakti): la danza tra i due esseri potenti, tra maschile e femminile, che divengono Uno senza sacrificare la propria individualità. Prana Shakti è proprio l’energia della forza vitale che scorre attraverso tutti gli esseri viventi, collegandoci all’universo e sostenendo il nostro benessere fisico, mentale e spirituale. Si ritiene che sia l’essenza della vita stessa, l’energia divina che anima ogni aspetto della nostra esistenza e quindi Parvati è considerata la Dea dell’Energia. Conosciuta per la sua bellezza, grazia e amore materno, Parvati è anche una Dea della fertilità, dell’amore e della devozione. Spesso raffigurata accanto a Shiva, Parvati sottolinea l’equilibrio tra energia maschile e femminile. Assumendo molte forme diverse, tra cui Durga e Kali, Parvati mostra il suo potere e la sua forza guerriera che combatte le forze del male. Parvati può aiutarci quindi a sostenere la nostra capacità di amare, la forza delle nostre relazioni, la nostra devozione e pazienza e inoltre può favorire un indistruttibile forza di volontà e l’equilibrio dentro di noi fra le polarità maschile e femminile. In India Parvati è celebrata durante il Teej festival, una festività antichissima e tutta al femminile legata anche all’arrivo del monsone.
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Dall’amore e l’unione di Shiva e Parvati nasce Ganesha, una delle divinità più amate e adorate in India. Conosciuto come “il Signore che rimuove gli Ostacoli”, Ganesha è invocato all’inizio di ogni nuova impresa o cerimonia: il trasloco in una nuova casa, l’inaugurazione di un nuovo progetto o di un’impresa, l’inizio di un viaggio potrebbero essere costellati di pericoli, se prima non ci si propizia Ganesha. La sua testa di elefante rappresenta saggezza e intelletto, mentre il suo corpo umano con una pancia prominente simboleggia abbondanza, pazienza e fortuna. Le sue orecchie ampie simboleggiano il fatto che chiunque desideri ottenere la conoscenza dovrebbe parlare meno, e ascoltare di più. Ganesh è anche il Dio della conoscenza, della saggezza e della scrittura. In alcune immagini è rappresentato con le mani che raffigurano vari mudra, in altre ha le quattro braccia che portano vari oggetti simbolici come un’ascia (per tagliare i legami con il materialismo), un fiore di loto (simbolo di purezza), una ciotola di dolci (per la dolcezza della vita) e un tridente (simbolo della sua relazione con Shiva). Ganesh, infine, esprime l’equilibrio tra l’energia maschile (Shiva) e quella femminile (Shakti), incarnando al contempo forza e grazia. In India viene festeggiata la nascita di Ganesh a settembre durante il Ganesh Chaturthi.
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Un’ultima curiosità …. Il mito della nascita di Ganesh raccontato nello Shiva Purana:
Un giorno Parvati stava facendo il bagno; non volendo essere disturbata, miscelò una goccia del suo sudore con dell’argilla e modellò la forma di un bambino, al quale infuse la vita. Gli ingiunse di stare di guardia alla porta e di non permettere a nessuno di entrare. Sfortunatamente, presto sopraggiunse Shiva. Il bambino gli proibì di varcare la soglia e quello, impaziente e impulsivo come sempre, non poté sopportare un tale insulto, perciò tagliò di netto la testa del giovane ragazzo. Parvati pianse disperatamente per la perdita subita, e si rifiutò di riappacificarsi con Shiva finché lui non ordinò ai suoi attendenti di porre sul corpo del bambino la prima testa che avessero trovato. Trovarono una testa di elefante, ed essa fu sistemata sul corpo decapitato del fanciullo. Alla vista del fanciullo così ridotto, tutti provarono orrore e disgusto. Solamente Parvati, spinta dall’amore materno, vide in lui la bellezza e fece sì che, chiunque lo guardasse, fosse in grado di percepirla anch’egli. Così, per la Grazia della Madre Divina, Ganesha divenne agli occhi di tutti una figura gradevole, in grado di suscitare profonda simpatia.