Perché “XIN” ?

Durante questi miei anni di formazione in ambito olistico, una delle parole che più mi ha colpita è proprio la parola “XIN” , che si traduce con la parola “Cuore”, ma che per la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) racchiude un concetto molto più profondo.

XIN rappresenta un’idea complessa che abbraccia contemporaneamente il cuore fisico, la mente e l’anima. È considerato il nucleo dell’essere umano: non è solo l’organo che pompa il sangue, ma anche il centro delle emozioni, del pensiero e della consapevolezza spirituale. Nella MTC, il cuore è spesso descritto anche come la “Casa dello Shen”, ovvero l’influsso celeste che scende nell’uomo attraverso il suo cuore “aperto in alto”, e governa dunque non solo le funzioni fisiologiche, ma anche quelle psicologiche ed emotive.

Si dice che il cuore abbia bisogno di essere “vuoto”, leggero, di avere spazio per poter ricevere e accettare, prendere in considerazione ogni cosa senza mai fissarsi su nulla in particolare. La calma e la quiete fanno parte dell’Arte del Cuore, ma non come negazione delle emozioni della vita, bensì come ascolto dei sentimenti propri e di quelli degli altri. In questo senso, XIN è il centro dell’esperienza umana, capace di interagire sia con il mondo esterno sia con il proprio universo interiore.

La forma dell’ideogramma cinese per XIN simboleggia proprio un cuore aperto, un vaso vuoto, rappresentando quindi non solo l’organo fisico, ma anche l’apertura e la ricettività della mente e dello spirito. La goccia a destra rappresenta le emozioni, la componente istintiva e spontanea attraverso la quale ci relazioniamo con gli altri e con il mondo, mentre la goccia a sinistra indica la razionalità, la tecnica, il controllo verso sé stessi e gli altri. La goccia centrale, quella più importante che “cade” dall’alto direttamente nel mezzo del cuore, rappresenta lo Shen.

Le funzioni che in occidente generalmente sono attribuite alla mente (il pensiero razionale) o al cuore (il sentire emozionale), nella tradizione cinese sono riunite tutte nel concetto di XIN, che quindi è organo sia del pensiero che dell’emozione: il cuore secondo i cinesi non è mai in contrasto con la mente, semplicemente perché la mente e il cuore sono un’unica cosa.

Il legame tra cuore e mente è molto forte anche nella Medicina Tradizionale Ayurveda (India). Questo termine sanscrito letteralmente vuol dire “scienza della conoscenza della vita” , quindi non è solo una semplice disciplina medica olistica, ma anche una filosofia e uno stile di vita che come scopo ha il benessere psichico, fisico e spirituale dell’uomo. Il sub-dosha Sadhak Pitta ha sede proprio nel cuore (Hridaya) e regola, a livello psico-fisico e psico-spirituale, l’interazione tra cervello e cuore, tra razionale e irrazionale, logico e illogico, ragione e sentimento. Questa relazione è visibile anche tra Quarto Chakra e Quinto Chakra: se la comunicazione arriva dal cuore sarà efficace, diretta, chiara e sincera ed entrambi i Chakra saranno in equilibrio; in caso contrario, gestiremo con fatica le nostre emozioni e potremmo ritrovarci spesso senza voce.

In definitiva, XIN è molto più di una semplice parola: è una lente attraverso cui comprendere l’essere umano nella sua interezza; è il cuore pulsante della vita, della mente e dello spirito, e prendersene cura significa abbracciare una visione olistica, integrata e armoniosa della salute e del benessere.

Comprendere XIN ci invita a vivere in equilibrio, in connessione profonda con noi stessi e con il mondo che ci circonda, rendendoci capaci di guardare alle cose in modo equilibrato, con partecipazione e, al contempo, con distacco, senza preoccupazioni, ansie, aspettative o pregiudizi, sempre pronti ad accogliere l’altro ponendosi come una “coppa vuota”, che non sia mai piena e sempre pronta al nuovo. Per la MTC questo è lo “stato di Xin Xu”, ovvero di “Vuoto del Cuore”: una condizione di attenzione totale a ciò che accade ogni giorno nella nostra vita.

“Fare spazio nel proprio cuore a ciò che sta giungendo di minuto in minuto, di ora in ora, ci consente di agire efficacemente, di coltivare serenità, trasmetterla a chi ci circonda; ci permette di agire con saggezza e contribuire a nutrire la vita.”

(dalla disciplina Yang Sheng)